Chi non è mai stato alle Eolie sorriderà a sentire questo nome “Vulcanello”: pensando magari ad un vezzeggiativo per l’isola di Vulcano creato dagli abitanti nel corso dei secoli per esorcizzare il timore del fuoco e degli scuotimenti dell’attività vulcanica.
In realtà Vulcanello è come un appendice dell’isola di Vulcano, sorta dal mare dopo chissà quale primordiale eruzione lavica. Un tempo era un vero vulcano ed un isoletta a parte, oggi l’attività magmatica è considerata estinta dagli esperti, ma alcune delle sue ultime eruzioni nel sedicesimo secolo hanno fatto in modo che la lava riversatasi in mare e raffreddata formasse un ponte, la sottilissima striscia chiamata oggi Istmo di Vulcano e che ha fatto di Vulcanello una penisola.
L’ex-isola di Vulcanello
è il regno del tufo e della vegetazione selvatica mediterranea.
Un altopiano di tufo vulcanico coperto da specie vegetali ed in cui i minerali del sottosuolo si sono condensati in forme e colori diversi. Su un pendio in discesa fatto si nera sabbia vulcanica appaiono d’improvviso forme grottesche e fantasmagoriche: è la cosiddetta “Valle dei Mostri” un luogo in cui è consigliabile effettuare escursioni in condizioni di luce che permettano alla fantasia di vagare ed all’occhio di lasciarsi suggestionare.
Sbalzi di luci ed ombre come possono essere causati dai primi raggi del sole all’alba o dagli ultimi al tramonto, sono l’illuminazione ideale per godersi la Valle di Mostri.
Il momento perfetto per vedere apparire all’improvviso da queste rocce di lava raffreddata e modellata dai venti marini, felini feroci, bestie mitologiche, figure antropomorfe contorte in posizioni enigmatiche, smorfie di pietra apparentemente eterni, ma in realtà assolutamente cangianti. Basta girargli attorno, attendere che una nuvola di passaggio offuschi il sole, che le tenebre avanzino o semplicemente sbattere le palpebre per trovare un’altra forma, un nuovo mostro.
La Valle dei Mostri ha i suoi mostri “ospiti fissi”, cioè quelle pietre la cui forma è inequivocabilmente simile a qualcosa esistente nella realtà, o che una pareidolia (la capacità del nostro cervello di associare cose informi a forme conosciute) collettiva ha stabilito per i prossimi visitatori. Così che tra le rocce laviche si riconoscono abbastanza facilmente un leone ed un orso sollevato sulle zampe.
La Valle, raggiungibile percorrendo la strada asfaltata che costeggia l’Isola verso il lato nord-est della Penisola di Vulcanello.
Non è certo un luogo suggestivo solo per le rocce: la bellezza sta nel vedere come la Natura si sia riappropriata del Caos e della Distruzione operate dalle esplosioni vulcaniche. E così le forme magiche delle pietre prendono maggiore vita con intorno i riflessi scintillanti della sabbia nera sotto il sole che sembra un cielo stellato al contrario, e circondati da arbusti che, per non sfigurare con le pietre hanno assunto forme altrettanto contorte ed enigmatiche.
Vulcanello è poi uno degli ultimi Regni della Lucertola delle Eolie, un animaletto in via d’estinzione un tempo tipico di tutto l’arcipelago eoliano. Chissà che non abbia scelto volontariamente Vulcanello ed i suoi mostri come ultima dimora, scegliendo di prendere il sole su quelle pietre che spesso ricordano i suoi antenati dinosauri, lucertole ben più grandi e temibili che un tempo dominavano il mondo…
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