Lipari, Isole Eolie, terra di tradizioni e di emozioni
“Le tradizioni della religiositá naturale e le devozioni che si sono instaurate nel corso dei millenni nelle Isole Eolie, oltre ad una fede cristiana ancora viva e operante nel territorio, producono delle manifestazioni che emozionano e affascinano: soprattutto a Lipari, le festivitá dell’isola impegnano costantemente confraternite, gruppi e fedeli. Le feste religiose sono ancora oggi momenti importanti che uniscono gli isolani in momenti di gioia e fraternitá pur tra le difficoltá del vivere quotidiano.”
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Feste Pasquali
Un’altra Pasqua è da poco trascorsa. Non in tristezza e solitudine come quella del 2020. Non in allegria e compagnia come quella degli anni precedenti. Ma almeno con un sorriso, per la gioia di una messa e la serenità di un pranzo in famiglia.
A Lipari, e nelle altre Isole Eolie dove la presenza dei parroci lo permette, le festività pasquali sono molto sentite e ricche di manifestazioni religiose e tradizionali.
La Settimana Santa si apre con la Domenica delle Palme.
Il sacerdote, in uno spazio esterno nei pressi della chiesa, benedice le palme intrecciate e i ramoscelli di ulivo dei fedeli e in processione poi tutti ci si reca alla celebrazione eucaristica. Quando piove, la benedizione ha luogo in chiesa. Come quest’anno, sebbene fuori splendesse il sole.
Nelle parrocchie che ospitano il Cammino Neocatecumenale – a Lipari è San Cristoforo in Canneto – i fratelli e le sorelle della Comunità portano rami di palma a grandezza naturale, a memoria del gesto compiuto dai Giudei all’ingresso di Gesù a Gerusalemme e come espressione esteriore del desiderio di vivere nel mondo come cristiani (la palma è il simbolo della vittoria sulla morte; ogni martire, infatti, è rappresentato con essa). I fratelli del Cammino durante la celebrazione della Domenica delle Palme, invece di recitarlo, cantano il Credo, simbolo della fede cattolica.
Per la Veglia di Pasqua di quest’anno, nella Basilica di San Cristoforo, i neocatecumeni hanno partecipato alla celebrazione indossando le vesti bianche, a figura e memoria del rinnovo delle promesse battesimali.
Il Martedi Santo ha luogo la Messa Crismale, altrove il Giovedi, ma qui alle Eolie anticipato per consentire la presenza dei presbiteri che servono le isole minori dell’arcipelago, e dar loro modo di ritornare alle loro parrocchie entro il Giovedi Santo, in caso di cattivo tempo. Il Presule dell’Arcidiocesi di Messina – Lipari – Santa Lucia del Mela, celebra nella Concattedrale di Lipari, dedicata a San Bartolomeo, una messa per la benedizione degli Oli che saranno utilizzati dalle parrocchie delle Isole Eolie per tutto l’anno, fino al successivo Martedi Santo. L’olio dei Catecumeni, l’olio del Crisma, l’olio degli Infermi. Suggestivo vedere, negli scranni del coro ligneo, tutti i sacerdoti e i diaconi che servono le Isole Eolie, provenienti oltre che da Lipari, anche da Salina e Stromboli, e sentirli rinnovare le loro promesse sacerdotali dinanzi all’Arcivescovo e ai fedeli li riuniti. Quest’anno con le mascherine e la distanza. Amen.
Il Giovedi Santo, messa vespertina in Coena Domini, inizia il Triduo Pasquale, con il rito della Lavanda dei Piedi. Alcuni esponenti delle Confraternite rappresentano i 12 apostoli ai quali il celebrante, come Gesù, lava i piedi. Questo gesto mette in evidenza il comandamento dell’amore che il Maestro consegnò ai discepoli la sera dell’Ultima Cena. Si ricorda anche l’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio ministeriale.
Quest’anno niente Lavanda. Ma, in umiltà, una preghiera dinnanzi all’Altare della Reposizione, in gergo popolare “sepolcro”, preparato con grano e riso colorato, e tanta devozione.
Il Venerdi Santo, la Croce “sta” in mezzo ai fedeli. Niente bacio, quest’anno, ma adorazione silenziosa dinnanzi ad un mistero cosi grande, per chi crede, e comunque profondo, per chi non crede.
La Processione dei Misteri del Venerdi Santo , comunemente “la Via Crucis”, ha sempre attirato a Lipari migliaia di turisti. Affascinante, commovente, indimenticabile.
Il Corso gremito, ma muto. Un corteo religioso lunghissimo, più di 1 km: quando i bambini coi loro catechisti sono alla Chiesa di S.Pietro, l’ultima confraternita è ancora nella discesa della 24 Maggio! Le 12 varette che rappresentano i vari momenti della Passione di Gesù, accompagnate da tutte le Confraternite dell’isola, le suore, il clero, centinaia di candele che illuminano la via, i bambini con le “troccole”, i fedeli scalzi per voto dietro all’Addolorata, le autorità, la banda con le marce funebri, e infine il popolo…
Eccoci alla notte di Pasqua, Veglia di Pasqua, quest’anno sera di Pasqua, fulcro della fede cristiana, con la simbologia della luce (l’accensione del cero), la benedizione dell’acqua battesimale (e gli eventuali battesimi), le letture che ripercorrono tutta la storia della salvezza, le campane a festa per il passaggio dalla morte alla vita. I fedeli si dicono, quest’anno solo con lo sguardo e i cenni, “Christòs anesti “, “Cristo è risorto!” “alithòs anésti !” “è veramente risorto!” Pace! Non perdiamo la speranza, anche nelle difficoltà del tempo che stiamo vivendo.
La processione della Domenica di Risurrezione, per i liparoti e gli eoliani tutti, è un momento di grande festa, riuniti nella Piazza di Marina Corta, verso mezzogiorno, ad attendere l’incontro tra Gesù risorto e sua Madre: Lui scende dalla via Garibaldi, Lei arriva da via Roma, tre inchini, Maria perde il velo nero da addolorata, escono le colombe, i fuochi d’artificio, gli applausi… Mai la domenica di Pasqua in quella piazza è brutto tempo! Quasi sempre sole, quasi sempre sereno. Sempre, da sempre, in quegli ultimi minuti della processione, l’Incontro, se pure è nuvoloso o ventoso o piove, li in piazza il sole squarcia le nuvole, e illumina tutto e tutti.
Brividi di emozione mi pervadono al solo ricordare quegli attimi!!
Tristezza perché non li vivo già da 2 anni, ma speranza di riviverli presto.
Il canto del Regina Caeli chiude il Triduo Pasquale, al termine della processione, su al Castello. Dove tutte le statue della Via Crucis riposeranno fino all’anno successivo.
Pochi lo ascoltano. I più sono ancora in piazza a Marina Corta, a farsi gli auguri, a prendersi un aperitivo, a comprare i cannoli, che mai mancano sulle tavole degli eoliani nei banchetti festivi.
Il Quadaro di San Giuseppe
Un’altra tipica suggestiva tradizione religiosa delle Isole Eolie, è il Quadaro di San Giuseppe.
Si svolge il 1 Maggio, festa dei lavoratori, di cui San Giuseppe è il patrono, o il 19 Marzo, festa di San Giuseppe. Nell’isola di Lipari, il 1 Maggio è nella frazione di Lami, di Canneto e di Quattropani; nell’isola di Salina è a Leni. Il 19 Marzo, a Lipari è nella parrocchia di San Giuseppe, a Marina Corta, ad Acqucalda a San Gaetano, e a Salina a Malfa, a San Lorenzo.
“U quadaru” è un grande pentolone di rame o alluminio, che viene posto sopra grossi fornelli a gas o a legna, all’aperto nei sagrati delle chiese: dentro a cuocere, tutto insieme, diversi tipi di pasta corta e tutte le varietà di legumi, dai ceci alle fave ai fagioli ai “pastiddi”, aromatizzati dal finocchietto selvatico che in questo periodo abbonda nelle nostre campagne.
Ognuno dei presenti ne avrà un piatto, anche due, con un bicchiere di vino di campagna, meritato premio dopo la lunga fila.
Come da antica usanza, nei giorni che precedono la festa, ogni famiglia porta in chiesa ciò che ha, dalla pasta ai legumi, e tutto viene cucinato e condiviso.
Sono i gruppi parrocchiali e i fedeli di buona volontà che organizzano questo momento e mantengono viva questa tradizione. Chiunque vuole, partecipa anche con le polpette, le cotolette, il pane caliato, i durci i casa, i nacatuli, i sfinci, e quant’altro è ispirato dal suo buon cuore.
Anche questo 1 Maggio niente assembramenti, niente socialità, niente quadaro.
Le Confraternite
Più volte ho nominato le Confraternite, gruppi di laici ciascuno con il loro abito tipico, che accompagnano le processioni dei santi a cui sono dedicate ed altre principali.
Per antica consuetudine, tutte insieme le confraternite di Lipari con le loro divise, gli stendardi e i pennoni, prendono parte alle grandi processioni del Venerdi Santo, del Corpus Domini e del 24 agosto, giorno dedicato al patrono San Bartolomeo.
Le confraternite laiche si ritrovano nell’Europa cristiana già a partire dal 1100.
Esse edificavano chiese, oratori e ospizi, collaboravano all’organizzazione delle feste patronali, promuovevano opere di assistenza ai poveri e ai malati.
A Lipari, isola maggiore dell’arcipelago eoliano, se ne ha attestazione storica a partire dalla metà del 1500. Nei secoli successivi esse sono attive anche nelle isole minori, dove oggi si sono quasi del tutto estinte.
Dallo Statuto della Confraternita di Maria SS. di Porto Salvo del 1884
“Lo scopo di questa pia confraternita è solamente Uno.
La Gloria di Dio e la salute delle anime di tutti gli aggregati”
Cito alcune delle confraternite oggi esistenti, non più impegnate nel sociale ma con un ruolo ormai puramente tradizionale religioso.
Nell’isola di Salina: San Giuseppe a Leni, San Gaetano a Rinella, Madonna del Terzito a Valdichiesa.
Nell’isola di Lipari: San Getano e Cuore di Gesù ad Acquacalda, Madonna della Catena e Cuore di Gesù a Quattropani, Santa Croce e Cuore di Gesù a Pianoconte, SS.Rosario e Cuore di Gesù a Lami, San Cristoforo – Addolorata – Cuore di Gesù a Canneto, Addolorata (maschile e femminile) e San Bartolomeo (maschile e femminile) nella Concattedrale in città, San Giuseppe e Immacolata Concezione di Lourdes a San Giuseppe in città.
Per approfondimenti si rimanda al libro Confraternite e Pie Associazioni Laiche dell’Arcipelago delle Lipari, di Giuseppe Iacolino, Aldo Natoli editore, Lipari
Da fedele liparota, mi auguro che il prossimo anno sia di nuovo possibile gustare in pienezza tutti questi momenti: non è facile narrarli, vanno vissuti. Vi invitiamo già da adesso a parteciparvi. Non resterete delusi. Emozioni profonde offerte da queste Isole, che si, sono sole e mare e natura splendida, ma anche cultura, tradizioni e fede.
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