Una delle sfide più grandi per le Eolie è quella di uscire dalla dipendenza dal turismo stagionale: una sfida per la quale sulle isole si stanno lanciando diversi progetti e che cominciano lentamente a dare i loro frutti. Un altro importante passo è stato fatto sabato 25 aprile, a Lipari, all’hotel Gattopardo, con la costituzione di un comitato promotore per il bio-distretto delle Eolie.
I bio-distretti sono aree geografiche certificate dall’AIAB in cui i coltivatori creano una rete di prodotti e di know how ecologici.
Spiegato in modo ancora migliore, un bio-distretto è un’area specifica in cui cittadini, produttori, imprenditori ed istituzioni si accordano per gestire il territorio nel modo più sostenibile possibile. I primi passi partono ovviamente dall’agricoltura, dai gruppi d’acquisto ma anche dai servizi mensa fatti con prodotti bio: il tutto serve ad innescare comportamenti virtuosi di produzione e consumo che in un effetto domino influenzino altri modi di vivere il territorio.
Per le Eolie bio-distretto significa dare al mondo una immagine delle isole nuova, slegata dal solo turismo balneare per la quale è già famosa.
Eolie significa anche natura, significa cultura e ed enogastronomia, e questi tre elementi sono sempre più importanti nel mondo turismo soprattutto perché Natura, Cultura ed Enogastronomia non hanno ritmi stagionali fissi come il turismo balneare. L’Ecoturismo è una risorsa incredibile per territori unici come le Eolie e la possibilità di mettere in rete strutture ricettive e di ristorazione con una filiera corta permette di offrire ai visitatori sempre la massima qualità dei cibi senza prezzi esorbitanti.
Secondo un recente sondaggio il 54% degli Italiani si dichiara orientato a fare scelte che non danneggino l’ambiente quando pianifica una vacanza e l’ecoturismo è una tendenza che cresce su scala globale. Basti pensare al Costa Rica, Paese che pur fornito di spiagge stupende e di bel tempo quasi tutto l’anno negli ultimi anni ha puntato tantissimo sull’ecoturismo diventando uno dei Paesi più visitati al mondo dai turisti amanti della Natura.
Il bio-distretto visto in questa ottiva può servire per trasformare positivamente un territorio, rivolgendone l’aspetto economico verso la sostenibilità totale.
Si rinforza la marca territoriale con valori nuovi, positivi, forti e reali come l’esigenza per una economia più pulita, che si prenda cura della salute, del pianeta e che funzionando come “rete” metta tutti in condizioni di fare il loro lavoro al meglio.
Per il momento il convegno del 25 aprile, con la presenza di rappresentanti dell’AIAB, di Federalberghi e di altre associazioni, è servito a creare un comitato promotore, adesso il prossimo passo richiede la risposta degli enti e delle amministrazioni locali alle quali si chiede maggiore coinvolgimento.