La ricerca condotta da Aurora Trust Foundation e dalla Soprintendenza del Mare nelle acque nei pressi di Panarea si è conclusa in modo fruttuoso.
Grazie alle tecnologie del sommergibile di tipo U-boat Worx è stato possibile esplorare a distanza ravvicinatissima 3 relitti di navi affondate in epoca ellenistico-romana scoperti 5 anni fa ma che per la prima volta sono stati studiati nel modo più dettagliato possibile.
Con la presenza di un archeologo a bordo, il laboratorio galleggiante tecnico-scientifico allestito sulla nave olandese Alk è servita come base per il sommergibile battezzato Explorer 3 per la realizzazione di oltre 500 fotografie ad alta risoluzione dei relitti e del loro contenuto, un fotomosaico 2D ed una fotogrammetria 3D.
Ogni relitto in questo modo è stato praticamente mappato e pronto per essere studiato in ogni dettaglio. Aldilà degli aspetti più tecnici però è innegabile la bellezza della “visione” che questo ha rappresentato: una moltitudine di anfore sparse nei fondali (i relitti si trovano a profondità tra i 90 ed i 140 metri), nel blu profondo, lontani dalla maggioranza degli occhi pur numerosi che solcano le acque e si affollano nelle coste vicine.
Un tesoro di duemila anni nascosto dal mare che forma un ulteriore tassello nella storia di questo nostro Mediterraneo, testimoni di un epoca in cui tutto quanto partiva da qui e qui arrivava, quando era il centro del mondo, di un mondo famoso e sognato.
Ed ovviamente, questo pezzo di storia arricchisce ancora di più il patrimonio storico e culturale delle isole Eolie, che un tempo erano al centro di importantissime rotte commerciali, snodi di un traffico marittimo intenso che portava dritti a Roma.
Un bel colpo per l’Aurora Trust, ente no-profit nato con lo scopo di favorire l’esplorazione dei mari alla scoperta di relitti e tesori nascosti, che ha all’attivo già diverse scoperte nel Mediterraneo e progetti in corso nel Canale della Manica e nel Golfo del Messico.
L’Aurora Trust non studia solo la storia e l’archeologia del “Patrimonio culturale sommerso” ma anche gli ecosistemi ad esso correlati. L’obiettivo infatti è proprio quello di sensibilizzare il pubblico sull’importanza che il mare ha avuto ed avrà nella civiltà umana.
Una importanza spesso dimenticata: per molti il mare è sinonimo solo di vacanze e si dimentica come ancora oggi è una delle più importanti vie di comunicazione e che in passato era “l’Internet” che connetteva popoli e culture lontane.
Inoltre gli Oceani sono importantissimi per la salute del Pianeta e per il clima ed anzi il loro ruolo nell’ecosistema globale, nell’assorbimento di gas serra e nella produzione di ossigeno è ancora poco conosciuto dalla maggior parte delle persone.