Il 15 giugno è iniziato un certo tam tam sui media online, un tam tam che sembra partito dal TgCom ed in cui altre testate anche più autorevoli (come La Stampa) e da altri siti internet. Il tema di questo turbine di notizie era una invasione di meduse alle Eolie, con frasi del tipo: disastro ambientale, il mare è un brodo di Pelagia Noctiluca, gli abitanti urlano invocando aiuto…
I toni catastrofici ad inizio stagione fanno lo stesso effetto che fa a un bambino di 8 anni vedere Lo Squalo in televisione la sera prima di fare il primo bagno della stagione: fobia e psicosi.
Le stesse che i media godono ad alimentare, quasi che più che di pubblicità si nutrissero di emozioni. In realtà “l’invasione” è stata smentita da media locali eoliani: certo c’è stato in determinati momenti una concentrazione di meduse interessante a largo di Filicudi in quel giorno, come documentato dal video di Dario Lopes, che immersosi in quel giorno ha ripreso il curioso fenomeno. Lo stesso Lopes pur non venendo citato nell’articolo di TgCom, ha dichiarato secondo il sito Lipari.biz che si tratta di un fenomeno sporadico dovuto alle correnti che hanno spinto una certa quantità di meduse nello stesso punto, non certo un disastro ambientale.
Certo non si può negare che in tutti i mari del mondo il numero di meduse stia aumentando in modi esponenziali. A causa della pesca eccessiva che ha portato all’estinzione di quasi tutti i principali predatori delle meduse, e complice il riscaldamento globale, la riproduzione di questo antico ma prolifico animale è favorita acnhe dalle temperature, così come il mare più caldo e forse i trasporti internazionali stanno portando nei mari Italiani specie “aliene” provenienti dagli Oceani è più urticanti delle nostre meduse nostrane.
La Pelagia Noctiluca protagonista del video che per TgCom testimoniava il disastro ambientale è tra le meduse mediterranee maggiormente avvistate la più urticante, con un corpo piccolo e lunghi tentacoli si insinua non vista.
Le meduse stanno già danneggiando la pesca in alcuni Paesi, ed in alcuni casi sono finite in impianti di raffreddamento di centrali elettriche causando black out. In Giappone le Meduse di Nomura, prima rarissime, finiscono nelle reti dei pescatori in massa causando ribaltamenti di imbarcazioni visto che una Nomura può arrivare a pesare più di 200 chili.
L’aumento di meduse è un problema serio, sia per l’economia, sia per la salute (alcune meduse causano gravi ustioni ed altre sono mortali) che l’uomo dovrà affrontare presto su scala globale, ma al momento non si parla di invasioni né disastri alle Eolie.
Tra l’altro alcune spiaggie eoliane di Lipari, Vulcano e Stromboli, fanno già parte della sperimentazione di Med JellyRisk, un programma che prevede l’uso di costose reti rimovibili per proteggere i bagnanti in spiaggia dalle meduse.
Un motivo in più per stare tranquilli e per visitare tranquillamente gli splendidi luoghi eoliani 🙂