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Lipari offre un⡦fascinante centro storico con i suoi vicoli, le stradine e le antiche case dalla caratteristica architettura; servizi commerciali e sanitari; spiagge comode da raggiungere e coste e insenature rocciose; sentieri panoramici per splendide passeggiate; magici colori per emozioni diverse, dal bianco della pomice al nero dell’ossidiana; il museo archeologico con importantissimi reperti dal Neolitico, le maschere del teatro greco, le anfore dei relitti di cui i fondali sottomarini delle Isole Eolie sono ricchissimi; le associazioni culturali come il gruppo teatrale Piccolo Borgo Antico, le manifestazioni folcloristiche, le sagre di campagna…
Il nome
Il toponimo Lipara deriva dall⡧gettivo greco liparos che significa fertile, ricco, splendido. Euripide e Pindaro usarono l⥳pressione 㬩para nesosä ®el senso di fertile isola.
In età ´arda si volle trovare un re eponimo in Liparos, re degli Ausoni e primo re di Lipara, XIII sec.A.C. Lipari dai greci veniva chiamata anche Meligunis, per il suo dolce clima. Eâ ©deale per vacanze balneari, per escursioni indimenticabili, per immersioni subacquee, per soggiorni allâ©®segna della cultura.
Mare e Natura
L⩳ola di Lipari, fino al 1930 era percorsa da sentieri che servivano ai contadini per recarsi ai campi, ai lavoratori della pomice per raggiungere le cave, agli abitanti delle campagne per raggiungere il paese.
Poi, lâ¡¢bandono delle coltivazioni, lâ¥igrazione, il turismo e l⡶vento delle strade asfaltate ne ha portato allâ¡¢bandono e oggi molti sono nascosti da una rigogliosa vegetazione e sconosciuti ai pi鮼br /> Ginestra, erica, oleandro, rosmarino e mirto, colorano e profumano tutta l⩳ola: passeggiare in mezzo alla natura in questi sentieri spesso panoramicissimi è µna delle esperienze pié ¢elle che l⩳ola possa offrire.
Insieme alle emozioni che solo il mare sa offrire: giri dell⩳ola in barca per un bagno nelle varie spiagge, da quelle bianche di pomice di Porticello a quelle rosse di Valle Muria; immersioni subacquee; ma anche semplicemente prendere il sole sdraiati sui sassolini di una spiaggia o sul lettino di un lido.
Lipari sorprende per la varietà ¤ei paesaggi, dovuti alla posizione centrale nell⡲cipelago e alla complessità §eologica del territorio: ben 12 vulcani hanno modellato l⩳ola nel corso dei millenni.
Tipici di questa intensa attività ¶ulcanica, la pomice e l⯳sidiana, il bianco e il nero, materiali entrambi vetrosi e costituiti da silicio, ma diversi per peso specifico, grado di acidità ¥ viscositଠmodalità ¤i eruzione e raffreddamento del magma. L⵬tima eruzione, del Monte Pelato nel 790 d.C., diede origine alla colata ossidianica delle Rocche Rosse e ricoprì ¬â©³ola di un sottile strato di pomice.
Tra le manifestazioni vulcaniche (fumarole, sorgenti termali, solfatare) ancora visibili, le pié ©mportanti sono le acque di San Calogero, conosciute ed esaltate sin dallâ‰pero Romano, purtroppo oggi non utilizzabili per fini terapeutici a causa della chiusura dello stabilimento termale.
In prossimità ¤ellâ©®gresso di tale stabilimento è ³tato rinvenuto un edificio a cupola, la Tholos, un monumento di architettura civile della civiltà icenea inesistente in Occidente. Tale scoperta conferma che per tutta lâ¥´à ¤el bronzo, cioè °er tutto il II millennio a.C., vi sono stati rapporti culturali e commerciali tra le Isole Eolie e la Grecia.
Le frazioni dell’Isola
L⩳ola di Lipari è £ostituita da diverse frazioni abitate: Lipari, Canneto (con Lami, Pirrera,Serra), Acquacalda, Pianoconte, Quattropani.
Il centro pié ©mportante è ¼b>Lipari, e il suo centro storico. Lâ¡¢itato si estende ai piedi dellâ©ponente rocca del Castello, lâ¡®tica acropoli della città §reca e romana, che si erge maestosa su alta roccia di lava , con titanici bastioni cinquecenteschi a strapiombo sul mare. La fortezza naturale della rocca del Castello domina i due approdi dell⩳ola, le insenature naturali di Marina Lunga e Marina Corta, e conserva le testimonianze del passato, essendo quasi ininterrottamente abitata da 6 mila anni. Entro il perimetro delle sue mura posero le loro sedi le popolazioni del neolitico, della prima età ¤ei metalli, dellâ¥´à ¤el bronzo, dellâ¥´à ¥llenistica, dellâ¥´à ²omana, fino ai normanni e agli spagnoli. Lâ£ropoli di Lipari è µn masso di lava riolitica che si protende sul mare: il suo aspetto attuale è ¤ato dalle possenti fortificazioni erette dagli spagnoli dopo il terribile saccheggio eseguito nel 1544 dal pirata Barbarossa, che inglobano resti di fortificazioni medioevali e greche. Allâ©®izio di questo secolo uno squarcio praticato nelle mura ha interrotto le fortificazioni spagnole, distruggendo una parte dei resti preistorici e classici, per creare un accesso diretto dalla Via Garibaldi alla Cattedrale. La necropoli greca di Lipari che si estende nella pianura di Diana sottostante la rocca del Castello, è µna delle pié ²icche della Sicilia: trentâ¡®ni di scavi hanno recuperato i corredi di oltre 1750 tombe, ora esposti al Museo Eoliano. Resti dellâ¥´à ®eolitica e di edifici e ceramiche romane sono stati trovati anche in località ¥sterne al centro, quali San Calogero e Castellaro.
Il Museo Archeologico
Il Museo Archeologico Regionale Eoliano ha sede nel Castello e fu creato nel 1954 da Luigi Bernabâ ‚rea e Madeleine Cavalier . Esso espone in modo chiaro i preziosi reperti degli scavi condotti da questi due studiosi dal 1950 ad oggi a Lipari e nelle isole di Panarea, Salina, Filicudi e Stromboli.
La sezione del Museo Eoliano relativa alla preistoria dell⩳ola di Lipari occupa l⡮tico palazzo vescovile adiacente alla Cattedrale, costruito nel 1700 sulle rovine di una parte del monastero normanno del 1100, distrutto da Barbarossa nel 1544.
Questa sezione presenta un quadro completo della successione delle culture fiorite nell⩳ola di Lipari, dai primi insediamenti umani del neolitico allâ¥´à ³torica.
La conservazione di queste testimonianze è ³tata possibile grazie ad un fenomeno geologico tuttora in atto, il trasporto eolico: i venti di Ponente e Maestrale, predominanti nelle Isole Eolie, trasportano le ceneri vulcaniche dagli altipiani dell⩳ola alla pianura dove ha sede la città ¥ alla rocca del Castello che la sovrasta.
La rupe di lava inaccessibile a picco sul mare è ³tato il luogo abitato pié ©mportante dellâ©®tero arcipelago eoliano in tutti i tempi in cui si è ¡vuta necessità ¤i difesa mentre lâ¡¢itato ha potuto spostarsi nella limitata ma fertile pianura sottostante solo nei periodi di pace e sicurezza.
Per il fenomeno del trasporto eolico, si è ¦ormato sulla rocca e nella piana sottostante uno spesso stato terroso, che sul Castello raggiunge lo spessore di dieci metri e conserva regolarmente stratificate le une sulle altre le testimonianze di tutte le civiltà ³uccedutesi nei millenni.
Si tratta di una formazione analoga a quella dei ã´¥llä ¤ella Mesopotamia e dellâ®atolia: la serie stratigrafica liparese non ha uguali in nessun punto del Mediterraneo centro-occidentale e costituisce un cardine fondamentale per la ricostruzione della preistoria di tutti i paesi bagnati da questo Mare.
La zona archeologica allâ¡°erto al Castello mostra cosìº abitazioni e cardi ellenistici; case, decumani e canali di fognatura romani; capanne dellâµsonio II (prima età ¤el ferro); muri dellâµsonio I (tarda età ¤el bronzo, 1250-1150 a.C.); villaggi di capanne ovali della media età ¤el bronzo (civiltà ¤el Milazzese, 1400-1250 a.C.) e capanne di forma simili della prima età ¤el bronzo (civiltà ¤i Capo Graziano, 1600-1400 a.C.).
Edifici del Museo, Chiese, aree di fruizione esterna.
Edifici del complesso museale:
1. Sezione preistorica (dalla I alla X sala)
2. Padiglione epigrafico e giardino
3. Sezione delle isole minori (dalla XI alla XV sala)
4. Sezione classica (dalla XVI alla XXVII sala)
5. Sezione vulcanologica
6. Paleontologia del Quaternario
7. Deposito delle grandi terracotte
a. Direzione e uffici
b. Biblioteca e “direzione scientifica” (edificio del XVIII sec.)
A Fortificazioni di epoca spagnola
Chiese
B. Cattedrale di San Bartolomeo (dal XII al XIX sec.)
C. Chiesa di Maria SS. Delle Grazie (XVIII sec.)
E. Chiesa dellâ‰macolata (XVIII sec.)
F. Chiesa dellâ¤dolorata (XVI-XVIII sec.)
G. Chiesa di S.Caterina (XVI-XVIII sec.)
H. Chiostro del Monastero Normanno (XII sec.)
Aree di fruizione esterna
D. Teatro allâ¡°erto (realizzato su modello greco dal Comune di Lipari nel 1978)
I. Trincee con resti archeologici sovrapposti: capanne relative a quattro villaggi dellâ…´à ¤el Bronzo e porzioni dellâ©pianto urbano di età ¥llenistico-romana
L. Parco Archeologico con sarcofagi di età §reca rinvenuti nella necropoli di Diana.
Da fare e vedere a Lipari
剖isita al castello di Lipari, sede di uno dei pié ©mportanti musei archeologici dâ…µropa e del parco archeologico, di numerose chiese tra cui la cattedrale dedicata a san Bartolomeo patrono e protettore delle Isole Eolie;
則iro dell⩳ola in macchina con soste a quattrocchi, Chiesa Vecchia Quattropani, Terme di San Calogero, Acquacalda, Canneto, Cave di pomice;
則iro dell⩳ola in barca per ammirare la varietà ¤ella costa e dei colori di Lipari, con sosta nel bianco mare dell⡲ea della pomice (Pietra Liscia, Porticello), alla rossa spiaggia di Valle Muria, ai faraglioni e alla Pietra del Bagno, e veduta della montagna di pomice, delle colate di ossidiana e delle varie frazioni dell⩳ola;
剅scursioni a Monte S.Angelo, Monte Guardia, Monte Chirica,Cappero-Semaforo, Pirrera-Forgia vecchia, San Calogero-Caolino;
å‰asseggiate a piedi nel centro storico.